Storia di Apogon

Il Centro di Speleologia Sottomarina Apogon ETS (di seguito Apogon), con sede in Nardò (Lecce – Italy), è Scuola di Speleologia Subacquea della Società Speleologica Italiana. Tra i propri iscritti l’Apogon può vantare Istruttori Internazionali di Speleologia Subacquea e Attività Subacquee, specialisti in Scienze Ambientali, Coastal and Marine Biology and Ecology e Meteorologia.

Dal giorno della sua fondazione (costituzione di fatto maggio 2000, ufficiale, con atto notarile, aprile 2002) fino al 2020 Apogon ha collaborato col Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università del Salento, allo studio sistematico delle principali cavità sottomarine del Salento e del Canale d’Otranto. Tale ricerca, con la collaborazione della Guardia di Finanza, ha prodotto una serie di oltre 230 visite in 47 grotte diverse, da parte di una squadra di 34 sommozzatori, con configurazioni e tecniche rigorosamente speleosubacquee, ed ha consentito di approfondire gli aspetti biologici dell’ambiente di grotta marina ed anchialina della penisola Salentina. Tale attività ha consentito, inoltre, di censire e catastare 65 nuove cavità sottomarine, portando a 130 il numero delle grotte sommerse conosciute in Salento. Le ricerche hanno fornito materiale per la stesura di 19 tesi di laurea, 3 dottorati di ricerca, 1 master internazionale, 39 articoli scientifici pubblicati sia su riviste nazionali (23) che internazionali (16). Complessivamente, nelle ricerche sono state riconosciute circa 500 specie diverse di organismi viventi, di cui 56 nuove per la Fauna d’Italia e 19 nuove per la Scienza. Di particolare importanza, la scoperta di singolari concrezioni organiche

Le Trays Biogeniche della Grotta de Lu Lampiune (foto R. Onorato)

(Trays Biogeniche) in alcune grotte sottomarine del Canale d’Otranto, segnalate e fotografate per la prima volta da Raffaele Onorato (R. Onorato & P. Palmisano, 1990). Tale scoperta ha suscitato interesse e consenso scientifico a livello mondiale (vedi elenco pubblicazioni). Nel 2006 la prestigiosa The Geological Society of America ha pubblicato il ritrovamento delle Trays Biogeniche nello Special Paper n° 404, con una foto delle Trays scattata da Raffaele Onorato.

La S.S.I., nel 2009, ha inserito immagini fotografiche delle Trays Biogeniche nel Progetto Internazionale PowerPoint “SPELEOLOGIA E RICERCA SCIENTIFICA(http://www.openspeleo.org/openspeleo/misc/fndatabase/os_manuals/25/file/12_concrezioni_2.ppt); (http://es.slideshare.net/victorSIE/investigacin-5111575).

Dal maggio 2001 all’aprile del 2009, gli speleosub di Apogon hanno partecipato, con il Team Altofondalisti del Costa del Sud Diving Center, di S. Caterina di Nardò, alla localizzazione, esplorazione, segnalazione e documentazione video-fotografica di due relitti di navi e di un aereo, affondati nel corso della seconda guerra mondiale (http://www.lavocedinardo.it/documenti/NavIGMritroALez.htm) (Il Quotidiano di Lecce, 06/05/2000):

  • il Pugliola (- 97 m di profondità), nave cargo armata italiana;
  • il Quail (-85 m), cacciatorpediniere inglese;
  • lo Junker 88, (- 37 m), cacciabombardiere tedesco.
Relitto dello Junker 88 (foto A. Costantini)

Grazie ai documenti filmati ed alla ricerca storica, anche per via telematica, e con la fattiva collaborazione del R.I.N.A e della Royal Navy (che ha inviato a Nardò due dei suoi Incursori altofondalisti, per alcune immersioni sul relitto del Quail), il Team è riuscito a ricostruire la battaglia aero-navale che provocò l’affondamento delle due navi e del velivolo. La battaglia veniva tramandata per tradizione orale da alcuni testimoni oculari dell’epoca (R. Onorato, 2013). La trasmissione televisiva “LINEA BLU”, di RAIUNO, ha trasmesso un servizio sul Quail nel novembre 2005 ed un servizio sullo Junker 88 nel luglio 2010.

La fiancata di dritta del Pugliola a –97 m di profondità (foto A. Costantini)

Il cacciatorpediniere inglese Quail in navigazione (foto archivio Apogon)

Nel 2002 ha iniziato la collaborazione al Progetto di Esplorazione e Studio delle Grotte Sottomarine dell’Albania, nell’accordo Università del Salento – Università di Tirana 2 (vedi elenco pubblicazioni).

Nel maggio del 2002 Apogon ha organizzato, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Nardò e in collaborazione con il I Circolo Didattico – Scuole Elementari di Piazza Umberto I di Nardò e la Ditta Bianco Igiene S.r.l., la pulizia del sito S.I.C. Palude del Capitano (Nardò). Gli alunni delle scuole elementari, assistiti dai docenti e dal personale della Bianco Igiene, hanno provveduto alla raccolta dei rifiuti disseminati intorno al laghetto carsico, mentre gli speleosub Giancarlo Calsolaro e Raffaele Onorato si sono occupati della bonifica dei fondali. L’iniziativa, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela del sito, ha consentito di asportare diverse decine di chilogrammi di spazzatura.

Foto Archivio Apogon
Foto Archivio Apogon

Nel marzo del 2003 la RAI è tornata a chiedere la partecipazione di speleosub dell’Apogon alla trasmissione “LINEA VERDE”. In quella occasione, Raffaele Onorato è stato ripreso ed intervistato sott’acqua, grazie ad un laringofono ed una maschera granfacciale, sul relitto della nave oneraria romana, giacente a – 27 m, in prossimità della costa di S. Caterina di Nardò. La trasmissione è stata mandata in onda su RAIUNO il 30/3/2003.

Nel novembre del 2003 il Centro di Speleologia Sottomarina Apogon ha ottenuto una convenzione, della durata di sei mesi, per l’utilizzo dei mezzi navali del Comando della Sezione Operativa Navale di Otranto della Guardia di Finanza, per la realizzazione del progetto di “STUDIO DELLE GROTTE COSTIERE SOMMERSE LUNGO LA COSTA DEL CANALE D’OTRANTO”, con la collaborazione e la direzione scientifica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università del Salento.

(http://www.sudnews.it/risorsa/14851_Le_grotte_sommerse_nel_Canale_d_Otranto__presentato_un_progetto.html).

Nella primavera del 2004, in seguito all’improvvisa apertura di una voragine nella zona 167 di Gallipoli, l’Apogon ha ricevuto l’incarico dall’Amministrazione Comunale della città ionica, di effettuare, con l’Arch. Fabio Fiorito e il Dott. Marco Poto, l’esplorazione, lo studio sistematico, la documentazione fotografica e la prima topografia ufficiale, di estesissime, antiche ed ormai dimenticate cave ipogee esistenti nel sottosuolo di Colle S. Lazzaro (Gallipoli – Lecce) (F. Fiorito& R. Onorato, 2005).

Le cave ipogee di Colle San Lazzaro, Gallipoli (foto M. Onorato)

A marzo del 2005 ha partecipato all’organizzazione dell’iniziativa didattica “Una grotta da amare”, con la Scuola Media “Dag Hammarskjold” di Nardò, nell’ambito del Progetto Heliantus II (http://www.lavocedinardo.it/voce2005/Voce32005pdf/Pagina%206.pdf).

La targa commemorativa deposta dagli speleosub di Apogon nella Grotta delle Corvine (foto R. Onorato)

Nel febbraio del 2007, nell’ambito del PIC-INTERREG III – Italia-Albania, Apogon ha collaborato alla realizzazione del “Progetto di assistenza tecnica alla realizzazione e alla gestione di un Centro Internazionale di Scienze del Mare (CISM) in Albania”, sotto la direzione scientifica dell’Università del Salento (vedi elenco pubblicazioni).

Nello stesso periodo, la RAI ha chiesto ad Apogon consulenza e collaborazione per una puntata della trasmissione “LINEA BLU” dedicata al sito S.I.C. La Palude del Capitano (Nardò – LE)

La ZSC Palude del Capitano, Nardò, Italy (foto M. Onorato)

Nel giugno 2012 Apogon ha collaborato all’organizzazione ed all’allestimento della mostra “Terra a Cuore Aperto”, prima mostra fotografica al mondo realizzata in una grotta sottomarina (Grotta delle Corvine, Cala di Uluzzo, Nardò, 14 luglio – 15 settembre 2012), in collaborazione col Gruppo Speleologico Neretino ed il Team Internazionale “La Salle”. La mostra ha registrato più di 300 visitatori in due mesi. (http://www.scintilena.com/terra-a-cuore-aperto-nardo/10/01/).

Foto archivio Apogon

Dal maggio del 2013 fino al luglio del 2020 ha partecipato alla campagna di ricerca “Zinzulusa Speleosub 2013”. Ricerca che, fin dalle prime immersioni, ha regalato importanti, sorprendenti ma in parte ancora inedite scoperte, parzialmente elaborate e pubblicate in due tesi sperimentali, una di specializzazione in Coastal and Marine Biology and Ecology ed un’altra in Microbiologia, relatori Proff. G. Belmonte e P. Alifano. (http://www.youtube.com/watch?v=RHGad7QnhAA).

Foto Ninì Ciccarese

Nell’ottobre del 2013 ha collaborato con gli studiosi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, alla ricerca della “Disponibilità di habitat per la foca monaca mediterranea nel Salento” (L. Bundone et alii, 2014).

(https://www.youtube.com/watch?v=GQ3e-Jvc1BQ)

Nel marzo del 2015 ha partecipato alla costituzione, in qualità di socio fondatore e portavoce, del Comitato “Idee in Piazza – Nardò”, con lo scopo della riqualificazione del centro storico neretino. Tale Comitato, nell’aprile dello stesso anno, ha realizzato un questionario, compilato da oltre 1000 cittadini, a favore della regolamentazione del traffico veicolare ed alla realizzazione di idonee attività di valorizzazione urbana (http://www.portadimare.it/cronaca/12365-comitato-idee-in-piazza-ecco-gli-attesi-suggerimenti-da-parte-dei-neritini).

Nell’aprile del 2016, il Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, ha partecipato alla realizzazione della Catena Subacquea contro le trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo (il Quotidiano di Lecce del 4/4/2016).)

Foto archivio Apogon

Nel periodo dal 4 agosto al 30 settembre 2016, il Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, ha organizzato i servizi di apertura, gestione e fruizione dell’Acquario del Salento e del Museo della Memoria e dell’Accoglienza, siti in S. Maria al Bagno, a Nardò (Delibera di G.C. N° 298 del 04/08/2016) (http://www.portadimare.it/news/cronaca/15324-riapre-il-museo-acquario-di-santa-maria-era-chiuso-da-fine-giugno) .

Nel gennaio 2017 Apogon ha partecipato alla costituzione del Comitato Cittadino “Salviamo la Sarparea”, avente lo scopo di salvaguardare l’ultimo lembo della foresta oritana, costituita da ulivi millenari (http://nardo.lecceprima.it/comitato-no-resort-sarparea-nardo-21-gennaio-2017.html). (http://www.ilsalentomagazine.it/index.php/breaking-news/466-esclusiva-raffaele-onorato-fuori-dalla-grazia-di-dio-costruire-alla-sarparea-le-responsabilita-sono-di-chi-amministra).

Il 2 aprile 2017, il Centro di Speleologia Sottomarina Apogon, ha organizzato, in collaborazione col Nucleo di Nardò di Fare Verde ed il Costa del Sud Diving, la pulizia simbolica dei fondali prospicienti la cala di S. Caterina di Nardò (LE)

Il 19 agosto 2017 ha effettuato l’esplorazione della parte sommersa della Spunnulata della Pajara (Onorato M. et al., 2017). Grazie al rilievo speditivo ed alle riprese video-fotografiche realizzate da Raffaele Onorato e dagli altri membri del Centro Apogon, la cavità, fino ad allora non conosciuta, è stata inserita nel Catasto Regionale delle Grotte della Puglia, con numero di Catasto PU/LE 1809 (LA SPUNNULATA DE LA PAJARA nv – YouTube).

Nel maggio del 2021, gli speleosub di Apogon Michele Onorato, Marco Poto, Mario Congedo e Raffaele Onorato hanno messo a punto una stazione di monitoraggio galleggiante al fine di misurare una eventuale presenza di Radon nelle zone emerse della Grotta Sottomarina delle Corvine (Uluzzo – Nardò),caratterizzate, queste ultime, da un particolare fenomeno definito “effetto nebbia”. Tale misurazione comportava la necessità di trasportare sott’acqua, per un percorso di circa 60 metri e ad una profondità massima di circa 8, dei sensori per la misurazione del Radon, che andavano mantenuti asciutti per garantirne il corretto funzionamento. Gli apparati, inoltre, dovevano essere collocati a diverse altezze (a partire da 50 cm dal livello del mare, fino ad un’altezza massima di 6 metri all’interno della sala emersa), non dovevano essere fissati sulle pareti della cavità ma restare ben distanti da esse e rimanere in loco per almeno 15 giorni, prima di essere recuperati ed inviati in laboratorio per le analisi. L’esperimento è perfettamente riuscito e studiosi e speleosub hanno potuto dimostrare la presenza di Radon nella grotta sottomarina e lo hanno quantificato, oltre a verificarne le concentrazioni lungo l’intera altezza della sala. L’ambiente emerso, oggetto della ricerca, è stato intitolato allo speleologo prof. Giovanni Badino, primo ad intuire l’esistenza di particelle radioattive in sospensione nell’atmosfera delle zone post sifone della cavità. (https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/08/25/news/porto_selvaggio_studio_grotta_corvine-315182599/).

Il Quotidiano di Lecce

In data 7 aprile 2021, il Comune di Nardò, con Determinazione N. 239, ha affidato al Centro Apogon, la realizzazione del progetto “Interventi per la tutela e valorizzazione da attuare sulla biodiversità terrestre dell’area umida costiera e marina nel sistema grotte di particolare valore ambientale della costa ionica. Palude del Capitano (IT 9150013)”. Il progetto, della durata di un anno solare, prevede il monitoraggio fotografico e ambientale (subacqueo ed esterno) della Palude del Capitano.

Nel corso delle innumerevoli immersioni, inoltre, gli speleosub di Apogon hanno constatato che in numerose cavità costiere e sottomarine, o lungo profonde fratture lungo i fondali salentini, sono presenti risorgive di acqua dolce con portata costante, indipendentemente dalla piovosità, e temperatura costante di 19° gradi centigradi.

Attualmente Apogon è impegnato nello studio del gas Radon rilevato nella grotta Sottomarina delle Corvine, in collaborazione con l’Università di Bari, e nel monitoraggio ambientale e fotografico della ZSC (Zona Speciale di Conservazione Speciale) Palude del Capitano (Nardò, LE), in collaborazione con le Università di Trieste, Bari e la Stazione di Biologia Marina Anton Dohrn di Napoli.